Nel 1911 ad Augusta (Siracusa) nacque Paolo Liggeri, ordinato sacerdote, si trasferisce a Milano….

Nel 1943 nella sua Milano organizza “LA CASA” un luogo dove offrire ospitalità, cibo e SPERANZA a tutti, senza alcuna distinzione…

Per questa accoglienza indiscriminata, viene denunciato e incarcerato prima a San Vittore, poi deportato a Mauthausen- Guten (in Austria)

Viene liberato nel 1945…fa ritorno nella sua Milano, dove riprende prontamente la guida de “LA CASA”, convinto che bisognava ricostruire si le case, le strade, le ferrovie ma bisognava allargarsi a quel caposaldo sociale che è la famiglia dell’uomo.

L’intuizione di don Paolo, quella sorta di “pronto soccorso per le famiglie in crisi…” si sarebbe concretizzata ben presto e avrebbe dato vita al primo “Consultorio prematrimoniale e matrimoniale” d’Italia.

Lo scopo era chiarissimo “Tendere una mano a coloro che si trovano in difficoltà nella preparazione al matrimonio o lungo il corso della loro vita di coppia”.

Una cosa assolutamente sconosciuta. Era il 15 febbraio del 1948.

La notizia della nascita del primo Consultorio italiano fu accolta “come una bomba” dalla stampa nazionale.

Si curano a Milano le malattie del matrimonio” – “La clinica dei matrimoni sbagliati”

Bocciati alle nozze: scuola di riparazione”, ancora “Curano le malattie del matrimonio moderno”…..sono alcuni dei titoli di giornali dell’epoca…

Il Consultorio nasceva grazie all’esperienza umana e scientifica di tante persone esperte in discipline diverse.

Persone ben preparate, disponibili a portare la loro competenza in aiuto alle famiglie che facevano fatica, ai giovani incerti sul loro futuro.

Da quel giorno, con pochissimi mezzi economici ma con la ricchezza dell’impegno di tutti i collaboratori, il Consultorio “LA CASA” iniziò il suo lungo, benefico cammino.

Si aprì a tutti: a ricchi e poveri. A credenti e non credenti.

Uomini e donne, giovani e vecchi riversarono sugli operatori le realtà dolorose delle loro famiglie. Genitori e figli trovarono la forza di portare alla luce storie segrete di incomprensioni tra generazioni. Di ribellioni anche.

Tutti vi trovarono un rispettoso ascolto. Una guida. Parecchi, una desiderata soluzione.

Ogni situazione veniva trattata con estrema attenzione, e ognuno riceveva attesa attenzione di psicologi, medici, assistenti sociali.

I problemi affrontati erano molto diversi e questo loro dilatarsi permise agli esperti di approfondire e conoscere nelle sue più varie sfaccettature la realtà della famiglia.

Sin dai primi incontri infatti si trovarono a mediare incomprensioni, rancori, difficoltà di rapporti interfamiliari di uomini e donne che manifestavano la “certezza” di poter avere risposte e i servizi più idonei alla loro situazione.

Un appoggio e una consulenza mirata, basata, oltre che sulle competenze scientifiche, sulla sensibilità umana.

Un lavoro fecondo con la tensione morale di ogni operatore mirata esclusivamente alla comprensione e all’aiuto di quel grande malato che è la famiglia….

Nel 1971 nasce a Bologna l’UCIPEM, Unione Consultori Italiani Prematrimoniali e matrimoniali…a Bologna perché il professor Sergio Cammelli aveva aperto in via Galliera un Consultorio privato….Lo scopo dell’UCIPEM era ed è condividere le esperienze e i problemi che si presentavano. Favorire una collaborazione integrata fra i Consultori già operanti.

Don Paolo si prefisse subito di far comprendere ai responsabili dei Consultori, che si erano federati, l’importanza di avere nelle loro èquipe di lavoro un buon “Consulente familiare” in grado di coordinare tutte le attività.

In grado, soprattutto, di valutare i diversi bisogni delle persone che chiedevano di essere aiutate e di indirizzarle verso gli specialisti più idonei al loro caso.

Così nacque la figura professionale del Consulente familiare.

Nel 1978 nasce il nostro Consultorio: il Servizio di Consulenza per la Vita Familiare, che aderisce all’U.C.I.P.E.M. qualche anno dopo.

Don Paolo Liggeri muore nel 1996.

Nel 2023 viene proclamato Giusto tra i giusti...per aver accolto presso “LA CASA” anche tanti ebrei.

Infine perché ha chiamato quella struttura di accoglienza e speranza LA CASA?

Ecco alcune sue frasi:

C’è un nome, fra le mille cose del mondo, estremamente semplice e comune, ma incomparabilmente dolce e caro:
LA CASA.

Lo sa bene il viandante, il prigioniero; lo sa bene il combattente, trascinato dal vortice della guerra, che cosa vuol dire
LA CASA.

Lo sappiamo tutti, per quella indefinita struggente nostalgia che c’invade l’anima, quando lasciamo
LA CASA.

Oggi purtroppo questo nome per molti è fonte di cruda amarezza, ricordo di irreparabili rovine. Quanti, sotto l’imperversare spietato della guerra hanno perduto
LA CASA.

(Adattato dal libro “Un prete per la famiglia” don Paolo Liggeri di Giuliana Pelucchi)